Il marmo e gli strumenti della scultura – Il marmo

ESCAVAZIONE DEL MARMO

Il marmo viene estratto dalle cave le quali si dice che vengono coltivate.

Di solito le cave si presentano a gradini, ciò per consentire un migliore distacco dei blocchi dalla parete, e si trovano prevalentemente all’aperto; non mancano, tuttavia, cave coltivate in galleria (marmo Lasa di Bolzano).

Nei blocchi di marmo si evidenziano con una certa frequenza fratture naturali che sono chiamate peli; a seconda si trovino sul piano di sedimentazione o perpendicolari ad esso si distinguono in: peli del verso, del secondo, del contro.

 • Il pelo del verso è parallelo alla stratificazione della bancata di marmo

• Il pelo del secondo è anch’esso parallelo al piano di stratificazione ma perpendicolare al pelo del verso

• Il pelo del contro è perpendicolare agli altri due.

La presenza dei peli nel blocco di marmo si rivela importante, sia per l’escavazione che per la lavorazione; essi determinando una maggiore o minore difficoltà nel ritagliare i blocchi dalle bancate, opponendo, nel contempo, una diversa resistenza agli utensili durante la lavorazione.

Dal punto di vista della composizione chimica, l’esame di un frammento di marmo bianco del tipo detto statuario rivela un contenuto di carbonato di calcio CaCO3 che si aggira intorno al 98%, composto da:

 • ossido di calcio CaO pari al 55%

• anidride carbonica CO2 pari al 43%

• sono presenti, inoltre, ossido di magnesio, di ferro, di alluminio e tracce di silice.

 

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