Il marmo e gli strumenti della scultura – Gli utensili per la scultura

GLI  STRUMENTI  FONDAMENTALI  PER  SCOLPIRE  IL  MARMO

• Subbia

• Gradina/o

• Scalpello

• Unghietta/o

• Calcagnolo da taluni chiamato anche dente di cane

• Dente di cane

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LA SUBBIA (fig. 1) è l’utensile principale della scultura; con esso si esegue la sbozzatura dell’opera sino ad evidenziare le forme, avvicinandosi a non più di 2/3 cm. dalla superficie finale della scultura. La parte tagliente della subbia ha forma piramidale; può essere usata sia perpendicolarmente,per cui lascia una serie di fossette sulla superficie, oppure viene fatta scorrere tenendola inclinata, conferendo, così, quell’aspetto caratteristico di solchi paralleli.

L’UNGHIETTA/O (fig. 2/3)è a prima vista simile alla subbia ma, nello stesso tempo, ha qualche somiglianza con lo scalpello; infatti, della subbia possiede la robustezza, mentre, la forma del bordo tagliente è simile a quella dello scalpello.

La sua struttura permette allo scultore di adoperarla sia come strumento da sgrossatura sia per contornare e definire piccolo dettagli.

• IL CALCAGNOLO (fig. 4) si presenta con il bordo tagliente schiacciato e con una tacca al centro; la sua struttura è robusta dovendosi utilizzare dopo la subbia.

Essendo, di fatto, un bidente, permette di modellare con notevole precisione i piani della scultura e, nello stesso tempo, consente di avvicinarsi alla superficie finale del lavoro.

• LA GRADINA (fig. 5/6/7): se invece di una tacca ve ne sono due si ottiene una gradina, utensile capace di modellare in modo estremamente raffinato, con risultati di eccezionale plasticità.

Vi sono molte possibili variazioni, con denti larghi o appuntiti; si possono fucinare gradine con più denti secondo l’ampiezza del piano da modellare. Tuttavia, la caratteristica principale è la snellezza che le consente di agire con scioltezza ed incisività.
Per i motivi suddetti diventa fondamentale una buona affilatura ed un’ottima tempera.

Si deve prestare, inoltre, molta attenzione nell’impugnarla perché, data la fragilità dei dentini, se il bordo tagliente non è tenuto strettamente a contatto della superficie, se ne potrebbero fratturare alcuni, pregiudicando l’integrità dell’utensile; è per tale ragione che, talvolta, per migliorare la presa, si usa impugnarlo facendone passare il corpo fra l’anulare ed il dito mignolo.

• LO SCALPELLO (fig. 8/9/10): è un utensile molto snello, con il bordo schiacciato e ben affilato; il tagliente può essere dritto o mezzo tondo; essendo molto fragile dev’essere usato per asportare piccole quantità di materiale; per questo è opportuno gradinare precedentemente. la superficie.

Come la gradina, va tenuta strettamente a contatto della superficie ed impugnata saldamente, altrimenti potrebbe troncarsi.
Affinché lo scalpello sia efficace è indispensabile curarne la tempera e l’affilatura.

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